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Sanità: il Ministero richiude l'ospedale civile di Agropoli

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E' già chiuso, ma per evitare incomprensioni meglio ribadirlo. L'ospedale civile di Agropoli non riaprirà. Se qualcuno avesse mai avuto la speranza di vedere nuovamente spalancate le sue porte ora dovrà ricredersi. L'ennesima condanna a morte di una struttura che aveva quale unica colpa quella di essere sorta ad Agropoli arriva dal ministro per la salute Beatrice Lorenzin che durante il question time della scorsa settimana ha dichiarato che "Il Patto per la Salute si concluderà entro giugno".

In parole povere entro giugno chiuderanno i battenti le strutture ospedaliere con meno di 60 posti in base ad un provvedimento che mira a ridurre la spesa sanitaria, quasi fosse questa la principale causa del deficit italiano.

Nel salernitano addio ad Agropoli e Scafati. Detta così sembra quasi una beffa. Il nosocomio cilentano, in realtà, da quasi un anno è stato dismesso e le parole dell'on. Lorenzin, riprese dai media locali come se si trattasse di qualcosa di nuovo e straordinario, servono solo a rinfrescare la memoria e il ricordo di una struttura che molti cittadini si sono resi conto di aver perso soltanto dopo averne avuto bisogno. 

Nessun problema. Lentamente la vicenda dell'ospedale civile di Agropoli tornerà nel dimenticatoio e l'alto Cilento tornerà a fingere di non aver mai avuto un presidio ospedaliero, almeno fino al prossimo anno. In primavera nuove elezioni riproporranno con forza la tematica perché un applauso e un voto di speranza a chi grida "riapriremo l'ospedale civile di Agropoli" non si nega.

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